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LE OTTICHE IN FOTOGRAFIA

Aggiornamento: 21 feb 2020


“Essere o non essere, questo è il problema” – W. Shakespeare, Amleto Di fronte alla vetrina di un negozio di fotografia (oppure davanti alla pagina web di un ecommerce specializzato) il fotografo si trasforma immediatamente in una sorta di Amleto, consapevole di quanto è difficile e delicato scegliere quale attrezzatura fotografica acquistare. Questo accade indifferentemente al professionista, all’amatore evoluto, al neofita. L’offerta di corpi macchina, obiettivi, accessori è talmente vasta da richiedere, prima dell’acquisto, analisi e ricerche molto approfondite. Oggi ci concentreremo sulle caratteristiche delle ottiche, i catalizzatori della visione e del linguaggio di ogni singolo fotografo. Sinonimo di “Ottica” è il termine “Obiettivo”: già a livello linguistico è chiaro che, attraverso questo strumento, siamo noi a poter decidere quale porzione di realtà rappresentare ed in che modo. Gli obiettivi si dividono in tre macrocategorie: • Normali (Lunghezza focale intorno ai 50mm) – quegli obiettivi che, per angolo di campo e proporzione nella prospettiva, rispecchiano in modo molto fedele la visione dell’occhio umano. • Grandangolari (Lunghezza focale da 35mm a scendere) – quegli obiettivi il cui angolo di campo è sensibilmente maggiore rispetto alla percezione visiva dell’essere umano e che sembrano allungare le distanze fra i piani. Una caratteristica fondamentale degli obiettivi grandangolari è quella di aumentare, a parità di apertura del diaframma, la profondità di campo. • Teleobiettivi (Lunghezza focale oltre gli 85mm) – obiettivi che hanno la caratteristica di “avvicinare il soggetto” restringendo l’angolo di campo e “schiacciando” le prospettive. Una caratteristica fondamentale dei teleobiettivi è quella di ridurre sensibilmente, a parità di apertura del diaframma, la profondità di campo. Ognuna di queste categorie riflette caratteristiche tecniche ed emotive molto diverse. 

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